L'Esperienza
 

Il servizio da me svolto è stato sicuramente appagante. C’è da dire che in questo periodo sono, per me, maturato in quanto il servizio mi ha dato modo di responsabilizzarmi e farmi avvicinare al mondo del lavoro facendomi capire come funziona il mondo del sociale nei suoi vari aspetti.

Posso di sicuro affermare che è stata un’esperienza nuova e particolare visto che mi sono trovato in una realtà completamente diversa da quella che vivevo quotidianamente. Inizialmente è stato un po’ difficile ambientarsi, ma con il passare del tempo mi sono integrato e trovato bene, grazie all’aiuto del responsabile e degli operatori del centro con i quali si è instaurato un rapporto molto amichevole; quindi nel complesso posso dire che è stata un’esperienza positiva, anche se a volte faticosa.

Sicuramente è stato un servizio che mi ha arricchito personalmente. Credo che se non avessi fatto questo tipo di esperienza non avrei mai conosciuto il tipo di realtà che sto vivendo. Sia con ospiti che con operatori si sono instaurati rapporti realmente umani che riescono a farti capire il vero valore che la vita ha e che spesso e volentieri una persona non si sofferma a pensare a quello che ha perso o che potrebbe perdere della sua esistenza. Il risultato di questa esperienza, alla fine, sarà sicuramente positivo.

Io per fortuna o per sfortuna ho svolto solamente sette mesi di Servizio, dato che sono stato posto in L.I.S.A. negli utimi tre mesi; dico per sfortuna perché sarei stato contento di svolgere anche gli altri tre mesi, perché l’esperienza da me avuta è stata del tutto positiva anche se qualcuno non potrebbe credermi. I primi mesi sono stati un po’ difficili, ma pian piano si è riusciti ad entrare nell’ottica di quella che poteva essere una “Comunità”, visto che prima non avevo la minima idea di ciò che poteva essere. Non voglio dilungarmi ulteriormente, perché potrebbero sembrare solamente “chiacchiere”, voglio però ringraziare tutti: responsabile, operatori e soprattutto i ragazzi, che mi hanno fatto sentire nostalgia del passato e che esiste anche una realtà diversa dalla mia.

Impegnativo, ma sicuramente formativo. Si tratta di un servizio che permette di confrontarsi con realtà totalmente diverse da quelle che si vivono solitamente. Numerose sono le difficoltà, ma numerose sono anche le soddisfazioni.

L’esperienza vissuta in questi mesi di servizio è stata molto positiva. Ho imparato a conoscere altri aspetti della vita, non vivendoli io in prima persona, ma attraverso gli occhi di chi sta peggio di me, di chi vive loro sua normalità. Ho imparato a capire come bisogna comportarsi quando ci si trova a contatto con un disabile, senza far trasparire quella compassione che abitualmente esternano le persone che non conoscono il problema. Ho visto la loro voglia di vivere, la loro speranza, magari in un disegno o in un traforo in legno. Ma ho capito anche come può essere per una famiglia “sopportare” una situazione del genere. Poi sono stato a contatto con operatori che sentono il loro lavoro, nonostante le varie difficoltà che trovano nel portare avanti i progetti. Persone sensibili, disponibili, che non hanno mai approfittato di un loro collega o di un obiettore. Insomma, nonostante i pochi mesi, mi dispiace di aver finito. Il mio giudizio è positivo, mi è piaciuto ciò che ho fatto e come l’ho fatto; ho imparato a conoscere il mondo di un disabile e di chi gli sta intorno: un mondo normale nella sua diversità, un qualcosa che prima non sarei riuscito a capire.

Mi sento molto soddisfatto del Servizio che sto svolgendo, sto imparando a capire quelle persone che hanno qualche problema a stare con la gente “normale” ed io, che ci sto a contatto, devo essere in grado di farli stare bene, e quando ci riesco, quando riesco a strappargli un sorriso, per me è la gioia più grande, perché mi sento soddisfatto del lavoro che ho svolto. In più con l’aiuto di chi lavora in questo Centro ho imparato anche a comportarmi in modo dovuto nei confronti di tutti gli utenti e posso proprio dire che adesso ho sicuramente qualcosa in più nel mio curriculum che posso far valere a tutti gli effetti.

Oltre le auspicabili, ma prevedibili, ragioni ideologiche, la spinta a questa scelta è stata soprattutto logistica: innanzitutto avere a che fare con persone in un certo qual senso svincolate da un codice di comportamento rigido e precostituito quale quello militare, con cui instaurare un rapporto sociale-lavorativo più libero, chiaro, aperto e stimolante. Poi l’aiuto fattivo e concreto da apportare durante il mio iter lavorativo a persone bisognose non solo di una mano, ma magari anche di un sorriso e di comprensione. Per questo mi è sembrata un’idea ottima quella di poter sfruttare un anno per aiutare qualcuno, invece di perderne uno cercando di acquisire quella “fiducia in se stessi” che il servizio militare cerca di inculcare. Non mi nascondo nel dire che preponderante nella mia scelta ci sia con la consapevolezza di una fascia giornaliera libera, che avrei bisogno di sfruttare per i miei piani di studio. Comunque al di là delle ragioni sopra elencate, è sicuramente l’esperienza positiva quella che resta, e sono convinto che un’esperienza formativa impegnata nel campo sociale ed umanitario sia stata molto più utile di un qualsiasi altro tipo di formazione.

Il servizio civile come quello militare è una breve parentesi, patrimonio comune di ogni ragazzo italiano; si apre con triste baldanza, si chiude con desolata indifferenza. Con questo animo, poco meno di un anno fa, ho intrapreso il mio personale espletamento dell’obbligo. A cammino finito posso sinceramente affermare di ritenermi felice per essere stato costretto a vivere una esperienza simile. Resta alla fine un incredibile paradosso: io, che comunque dovevo essere un aiuto, una guida, un fratello maggiore, devo ora convenire che, più che dare, ho ricevuto. I ragazzi della “MIA” Comunità mi hanno palesato un mondo di cui ignoravo l’esisrtenza; mi hanno aiutato a riflettere e capire come affrontare, arginare ogni problema, come aiutare essendo aiutati.Grazie!

È stata per me un’esperienza sicuramente positiva, di formazione e di crescita. Ho fatto il mio servizio con lo spirito di chi vuole fare il suo compito al meglio, sono stato accolto benissimo e l’esperienza è stata un momento di maturazione ed arricchimento. I rapporti con tutti sono stati improntati alla massima cordialità, umiltà ed amicizia, ed il buo umore anche nei momenti più difficili è stao la chiave per stemperare i toni e i timori.