1. Impedire l'esaurimento della spinta mutualistica propria delle singole cooperative e diffondere ideali ed esperienze all'interno della società, ponendosi quale moltiplicatore di solidarietà;

2. Favorire una più efficace partecipazione alla programmazione dei servizi sociali, anche attraverso l'elaborazione di progetti di ampio respiro;

3. Consentire la crescita imprenditoriale delle singole cooperative, mediante la fruizione di strumenti organizzativi e l’utilizzo di professionalità qualificate difficilmente accessibili alle singole imprese;

4. Perseguire la razionalizzazione delle modalità di gestione aziendale in relazione sia agli obiettivi sia alle ipotesi operative;

5. Realizzare il rafforzamento della capacità contrattuale nei riguardi del committente pubblico o privato;

6. Consentire di coniugare i vantaggi della piccola dimensione (presenza capillare sul territorio, risposte personalizzate, etc. ) con quelli della grande (gestione accentrata di alcune funzioni strategiche come la formazione, la finanza, la ricerca e sviluppo);

7. Favorire l'elaborazione del modello imprenditoriale specifico e la sua diffusione tra le cooperative;

8. Rendere culturalmente più omogeneo il movimento;

9. Favorire la diffusione della Cooperazione Sociale nelle aree che ne sono prive, attraverso azioni di sviluppo mirato;

10. Permettere il collegamento della Cooperazione Sociale con le istituzioni europee e con quelle nazionali, facendo della Cooperazione Sociale un interlocutore istituzionale credibile non solo a livello locale/regionale.